Auto elettriche, l’industria automobilistica vira verso l’elettrico

Ecco i piani delle principali case costruttrici

 Il futuro della mobilità urbana, e non solo, corre verso l’elettrico. Ad esserne consapevoli, sono in primis, le case automobilistiche, che impegnano sempre più investimenti per adattare la produzione a quella delle auto a batteria.

Parliamo di BMW, Mercedes, Volkswagenma anche Hyunday, OpelE, soprattutto di chi, nella mobilità elettrica ci ha sempre creduto, come Renault, Nissan e l’americana Tesla.

 

  • Dopo lo scandalo “diesel gate, Volkswagen prova a riabilitarsi grazie a “Together – Strategy 2025”, un piano strategico in cui si promette il lancio entro il 2025 di 30 nuovi modelli di auto elettriche.
  • Non è da meno Mercedes-Benz, che sta predisponendo la modernizzazione, finalizzata alla produzione di auto elettriche, dello storico stabilimento di Untertürkheim (Stoccarda).
  • BMW ha confermato che costruirà la prima MINI completamente elettrica nel 2019 e una BMW X3 completamente elettrica nel 2020 presso lo stabilimento di Lipsia, mentre la BMW iNEXT completamente elettrica sarà prodotto nello stabilimento di Dingolfing nel 2021.
  • La cinese BYD, che lo scorso anno ha venduto più veicoli con le spine di qualsiasi altro produttore al mondo (Tesla incluso), di certo non starà a guardare e proverà a oltrepassare i confini nazionali.

Una tecnologia in rapida evoluzione.

“La rivoluzione dell’elettrico nella mobilità è un fenomeno inarrestabile e i vantaggi delle e-car sono innegabili, dal punto di vista economico e ambientale, sia se il confronto avviene con auto a combustione interna, benzina o diesel, sia se avviene con quelle alimentate a gas metano. Inoltre, occorre anche ricordare che la tecnologia sta evolvendo velocemente e che le case automobilistiche stanno puntando ormai quasi in blocco sui veicoli elettrici, lanciando auto a prezzi progressivamente più contenuti e con autonomie via via maggiori, arrivate ormai anche a 300 km con un pieno di energia”, ha dichiarato a Start Magazine, Francesco Venturini, capo della nuova divisione per i servizi innovativi di Enel.

 “L’auto elettrica è già realtà. La tecnologia è pronta a soddisfare le esigenze quotidiane di molti automobilisti e a delineare un cambiamento profondo del settore mobilità. Modelli come la nostra Renault Zoe, che con la sua batteria da 41 kW può regalare 400 chilometri di autonomia, dimostrano che l’auto elettrica non è una scelta di compromesso, ma può essere una prima scelta consapevole” ha affermato Gabriella Favuzza, Elettric Vehicles Brand Manager Renault Italia.

Mobilità elettrica: gli scenari futuri

Positivi gli scenari futuri. Almeno secondo il World Energy Outlook 2016, dell’Agenzia Internazionale dell’Energia. Secondo le stime, entro il 2025, la quota di auto elettriche su strada supererà i 30 milioni, per arrivare come detto a 150 milioni entro il 2040, con una riduzione della domanda di petrolio di circa 1,3 mb/g.

Sicuramente a trascinare le vendite saranno le migliori prestazioni delle auto, con autonomie sempre maggiori, e la diminuzione del costo della batteria. Ma, come scrive l’Agenzia Internazionale dell’Energia, “le politiche di incentivazione – che allo stato attuale non sono affatto universalmente diffuse – rimangono fondamentali per incoraggiare i consumatori a scegliere i veicoli elettrici rispetto a quelli convenzionali. Se queste politiche, ivi incluse normative più stringenti in materia di risparmio di carburante e di emissioni, si rafforzassero e si diffondessero maggiormente, così come previsto nello Scenario 450, al 2040 si avrebbero in circolazione 715 milioni di auto elettriche, con contestuale riduzione della domanda petrolifera di oltre 6 mb/g”.

L’International Energy Agency, poi, stima che l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura globale entro 2° C, con una probabilità del 50%, richiederebbe la diffusione di 150 milioni di auto elettriche al 2030.

Per l’Europa, l’obiettivo dei 95 g/km richiederebbe l’introduzione di almeno un 8% di veicoli con emissioni zero al tubo di scappamento, perché le emissioni medie raggiungibili attraverso i miglioramenti tecnologici delle auto endotermiche non consentirebbero di scendere sotto i 103g/km (Elaborazione Cives da dati Element Energy 2011).

“L’auto elettrica è la tecnologia che più di tutte sembra rispondere alla necessità di combattere il cambiamento, dal momento che non ha emissioni al tubo di scarico. Al momento le uniche emissioni sono quelle riconducibili alla produzione di elettricità, ma in prospettiva l’energia necessaria arriverà da fonti rinnovabili. A questo dobbiamo aggiungere che l’elevata efficienza energetica dell’auto elettrica si trasforma in importanti vantaggi socio-economici”, ha dichiarato a Start Magazine, Pietro Menga, Presidente Cives.

 

Fonte: Start Magazine

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